Il Cancelliere Rachel Reeves ha annunciato un investimento di 65 milioni di sterline per espandere le opzioni di ricarica in strada nel Regno Unito, incoraggiando la transizione verso veicoli a zero emissioni.
Dettagli dell’investimento
L’investimento di 65 milioni di sterline è destinato ad ampliare le opzioni di ricarica in strada nel Regno Unito, con l’obiettivo di incoraggiare la transizione verso veicoli a zero emissioni . Una parte significativa di questo finanziamento, pari a 55 milioni di sterline , sarà assegnata a Connected Kerb , un’azienda londinese specializzata nell’infrastruttura per veicoli elettrici. Questo investimento è previsto per quadruplare il numero di punti di ricarica, portandoli a 40.000 , rispetto ai 10.000 attualmente installati. I restanti 10 milioni di sterline provengono da investimenti privati, in particolare da Aviva .

Impatto sull’industria automobilistica
I produttori di auto considerano questo investimento di 65 milioni di sterline come un passo positivo per raggiungere gli obiettivi di vendita di veicoli elettrici . Con l’approssimarsi del 20230 , anno in cui è previsto il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel, le case automobilistiche sono sotto crescente pressione per aumentare le vendite di veicoli elettrici. La Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT) ha sottolineato l’importanza di confermare le attuali quote di vendita di veicoli elettrici e di affrontare le barriere alla distribuzione dei punti di ricarica, come le connessioni lente alla rete elettrica. Nonostante le preoccupazioni riguardo alla trasparenza finanziaria di Connected Kerb , che ha ricevuto 55 milioni di sterline dai contribuenti, l’investimento del governo rappresenta una strategia più ampia per migliorare l’infrastruttura dei veicoli elettrici nel Regno Unito. Recenti audit hanno mostrato un aumento significativo delle domande di autorizzazione per i punti di ricarica, con un totale di oltre 500 milioni di sterline in approvazioni, il che si tradurrà in centinaia di migliaia di nuove stazioni di ricarica in tutto il paese.

Preoccupazioni e sfide
Ci sono preoccupazioni riguardo alla trasparenza finanziaria di Connected Kerb , l’azienda di infrastruttura per veicoli elettrici con sede a Londra, che ha ricevuto 55 milioni di sterline dai contribuenti. È emerso che il CEO di Connected Kerb ha ammesso di aver deliberatamente omesso di presentare i conti aziendali per evitare di includere una dichiarazione di ” incertezza materiale ” riguardo alle sue finanze. Questa rivelazione è avvenuta solo una settimana dopo che l’azienda ha ricevuto il finanziamento dal National Wealth Fund del partito laburista.
Strategia a lungo termine per l’infrastruttura EV
L’investimento di 65 milioni di sterline rappresenta un passo significativo verso il miglioramento dell’ infrastruttura per veicoli elettrici (EV) nel Regno Unito. Questo finanziamento è parte di una strategia più ampia che mira a supportare la crescente domanda di veicoli elettrici e a facilitare la transizione verso un futuro a zero emissioni . Recenti audit hanno evidenziato un notevole aumento delle domande di autorizzazione per i punti di ricarica, con un totale di oltre 500 milioni di sterline in approvazioni. Questo incremento è previsto per generare centinaia di migliaia di nuove stazioni di ricarica in tutto il paese, dimostrando un forte impegno da parte del governo nel sostenere il numero crescente di conducenti di veicoli elettrici. In particolare, una parte sostanziale di questo investimento, pari a 55 milioni di sterline , è destinata a Connected Kerb , un’azienda londinese specializzata nell’infrastruttura EV.
Questo finanziamento è atteso per quadruplare i punti di ricarica disponibili, portandoli a un totale di 40.000 , rispetto ai 10.000 attualmente installati. Inoltre, il governo ha previsto di fornire ulteriori fondi alle autorità locali per migliorare l’infrastruttura di ricarica in strada, come parte della missione più ampia del partito laburista per la crescita economica. Questo investimento è visto come un passo positivo da parte dei produttori di auto, che affrontano pressioni crescenti per soddisfare gli obiettivi di vendita di veicoli elettrici, specialmente in vista del divieto previsto per le nuove vendite di auto a benzina e diesel entro il 2030 .