La battaglia per il motore a combustione si intensifica in Europa, dove le pressioni politiche si fanno sempre più forti contro il divieto previsto per il 2035. Il Partito Popolare Europeo (EPP), il gruppo politico più influente del Parlamento Europeo, sta spingendo affinché venga rivisto il divieto, sostenendo che i veicoli a combustione alimentati da carburanti alternativi dovrebbero continuare a circolare anche oltre la metà del prossimo decennio. Con la crescente incertezza sul futuro della mobilità, le case automobilistiche stanno rivedendo le loro ambizioni in materia di veicoli elettrici, mentre le normative sulle emissioni si avvicinano. In questo contesto, esploreremo le implicazioni di queste decisioni, le reazioni dell’industria e come queste scelte potrebbero influenzare il mercato automobilistico globale e l’occupazione in Europa.
La Resistenza Politica alla Fine dei Motori a Combustione: L’Influenza del Partito Popolare Europeo
Dopo le critiche da parte dei produttori di automobili e dei governi, anche alcuni politici si oppongono al divieto dei motori a combustione previsto per il
Le Conseguenze Economiche della Transizione Energetica: Rischi per l’Industria Automobilistica in Europa
La transizione energetica in Europa sta portando con sé conseguenze economiche significative per l’industria automobilistica. Con il Partito Popolare Europeo (EPP) che esercita pressioni per rivedere il divieto dei motori a combustione previsto per il 2035, le case automobilistiche si trovano a dover affrontare una domanda in calo e normative sempre più severe. Ad esempio, il CEO di Renault , Luca de Meo , ha stimato che l’industria potrebbe dover affrontare multe fino a 15 miliardi di euro nel prossimo anno a causa delle nuove normative sulle emissioni. Questo scenario è aggravato dal fatto che le case automobilistiche devono pagare una multa di 95 euro per ogni grammo oltre il limite di emissioni della flotta, il che può rapidamente accumularsi per grandi produttori come il Gruppo Volkswagen . Inoltre, l’EPP ha chiesto un rinvio delle nuove normative sulle emissioni al 2027, per proteggere le aziende dal pagamento di multe immediate.
Ad esempio, Volkswagen sta considerando di chiudere tre stabilimenti in Germania per ridurre i costi, evidenziando come la transizione energetica possa influenzare non solo le vendite, ma anche l’occupazione nel settore automobilistico.