lunedì, Maggio 12, 2025

Porsche 912: L’Ultima Pattuglia delle Autostrade Giapponesi

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Nel cuore delle autostrade giapponesi, tra il 1968 e il 1974, un’icona dell’ingegneria automobilistica ha svolto un ruolo cruciale nel mantenere l’ordine: la Porsche 912. Questo veicolo, noto per la sua affidabilità e efficienza, è stato scelto per pattugliare le strade ad alta velocità del Giappone, offrendo un mix unico di prestazioni e controllo. In questo articolo, esploreremo la storia affascinante dell’ultima Porsche 912 delle autostrade giapponesi, ancora oggi custodita con cura da Takahiro-san, il suo orgoglioso proprietario. Scopriremo come queste autostrade, veri e propri capolavori di ingegneria, abbiano trasformato il paesaggio giapponese e il ruolo che la Porsche 912 ha avuto nel garantire la sicurezza su queste strade. Un viaggio tra passato e presente, alla scoperta di un pezzo di storia automobilistica che continua a vivere.

La Storia della Porsche 912: Pattuglia delle Autostrade Giapponesi

La Porsche 912 ha avuto un ruolo unico nella storia delle autostrade giapponesi. Tra il 1968 e il 1974, queste vetture furono utilizzate come auto di pattuglia sulle autostrade del Giappone. La scelta della 912 rispetto alla più potente 911 fu dettata da considerazioni di affidabilità ed economia di carburante. Il motore Type 616/36 della 912, derivato dalla 356, offriva una maggiore autonomia e una manutenzione più semplice. Queste auto di pattuglia erano dotate di sirene, luci, un orologio magnetico per la velocità, una radio e un telefono.

Durante il suo servizio, l’auto ha percorso 155.943 km e ha effettuato arresti ad alta velocità, come quello di un sospetto a 178 km/h. Tuttavia, all’inizio degli anni ’70, la disponibilità di pezzi di ricambio e tecnici era limitata, e le auto che dovevano inseguire diventavano sempre più veloci. Nel 1973, la crisi petrolifera globale ha segnato la fine della 912 come auto di pattuglia. Nel 1974, la polizia giapponese ha aggiornato la sua flotta con modelli domestici come la Nissan Silvia e la Mazda Cosmo. Le 912 dismesse furono esposte in varie stazioni di polizia per l’ammirazione pubblica.

Takahiro-san e l’Ultima Porsche 912: Un Viaggio nel Tempo

Takahiro-san è il custode dell’ultima Porsche 912 delle autostrade giapponesi, un simbolo di un’epoca passata. La sua passione per la storia automobilistica lo ha spinto a salvare questo veicolo unico. Dopo aver negoziato per sei mesi con un demolitore, è riuscito a recuperare la 912. Non potendo registrarla in Giappone, l’ha spedita negli Stati Uniti per ottenere la registrazione. Una volta registrata, l’ha riportata in Giappone, dove ora può circolare legalmente.

Durante i suoi sei anni di servizio, ha percorso 155,943 km, dimostrando la sua affidabilità. La 912 era dotata di sirene, luci, un orologio magnetico per la velocità, una radio e un telefono. La scelta della 912 rispetto alla 911 era dovuta alla sua economia di carburante e affidabilità. La sua presenza sulle autostrade giapponesi era un simbolo di ordine e sicurezza. Nonostante le difficoltà nel trovare pezzi di ricambio, Takahiro-san ha mantenuto la 912 in perfette condizioni.

La 912 rappresenta un’era in cui le autostrade giapponesi erano pattugliate da veicoli straordinari. Oggi, la 912 di Takahiro-san è ammirata da appassionati e storici dell’automobile. La sua storia è un tributo alla passione e alla determinazione di preservare il passato. Takahiro-san ha trasformato la sua 912 in un simbolo di orgoglio e memoria storica. La sua storia ispira coloro che desiderano mantenere viva la storia automobilistica.

Le Autostrade Giapponesi e la Sfida della Porsche 912

Le autostrade giapponesi rappresentano una sfida unica per la Porsche 912, un veicolo che ha segnato un’epoca. Queste strade, che attraversano paesaggi mozzafiato, sono il risultato di un’ingegneria civile straordinaria. Nonostante il 73% del territorio giapponese sia montuoso, le autostrade riescono a tagliare valli e tunnel attraverso le montagne. La Porsche 912, con il suo motore Type 616/36, era ideale per la pattuglia delle autostrade grazie alla sua affidabilità e economia di carburante. Tra il 1968 e il 1974, quattro Porsche 912 furono importate per sorvegliare le principali arterie stradali del Giappone.

La sua auto ha percorso 155,943 km durante il servizio, dimostrando la sua efficienza. Tuttavia, con l’aumento della velocità delle auto e la crisi petrolifera del 1973, la 912 fu sostituita da modelli domestici. Le autostrade giapponesi, mantenute con pedaggi, sono lisce e ben curate, rendendole irresistibili per i conducenti. La cultura di guida giapponese è caratterizzata da cautela e rispetto delle regole, ma le pattuglie sono essenziali per mantenere l’ordine. La Porsche 912, con le sue modifiche per il servizio di polizia, è un pezzo di storia vivente.

Le Autostrade Giapponesi e la Sfida della Porsche 912 Porsche 912: L'Ultima Pattuglia delle Autostrade Giapponesi
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Dalla Germania al Giappone: L’Eredità della Porsche 912 nelle Pattuglie Stradali

La Porsche 912 ha lasciato un’impronta indelebile nelle pattuglie stradali giapponesi, grazie alla sua affidabilità e economia di carburante. Tra il 1968 e il 1974, quattro Porsche 912 furono importate da MIZWA per pattugliare le principali autostrade del Giappone. Queste vetture erano dotate di sirene, luci, un orologio magnetico per la velocità, una radio e un telefono, ma meccanicamente erano standard. La scelta della 912 rispetto alla più potente 911 fu dettata dalla necessità di un veicolo più facile da mantenere e con un’autonomia maggiore. La 912 di Takahiro-san, l’ultima rimasta, operava sull’autostrada Tomei, coprendo la parte occidentale di Tokyo e la prefettura di Kanagawa.

Tuttavia, con l’inizio degli anni ’70, la disponibilità di pezzi di ricambio diminuì e le auto da inseguire divennero più veloci. Nel 1973, la crisi petrolifera globale segnò la fine della 912 nelle pattuglie giapponesi. Nel 1974, la polizia giapponese aggiornò la sua flotta con modelli domestici come la Nissan Silvia e la Mazda Cosmo. Le 912 dismesse furono esposte in varie stazioni di polizia per l’ammirazione pubblica, ma alla fine furono rottamate per motivi di budget. Takahiro-san riuscì a salvare una di queste vetture, registrandola negli Stati Uniti prima di riportarla in Giappone.

credits: SpeedHunters

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